Abbiamo un nuovo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Confesso di non aver seguito le votazioni e di avere volutamente omesso il carosello delle dichiarazioni dei politici, mentre ho acceso la televisione quando Mattarella è stato eletto. Non sapevo più nulla di lui dai tempi della Democrazia Cristiana, ma in breve tempo
la stampa italiana ha provveduto a colmare tutte le mie lacune in materia di carriera politica. Ricordavo, invece, il fratello Piersanti morto per mano della mafia, rivisto nelle terribili immagini in bianco e nero dell’attentato, immortalato da Letizia Battaglia. Ricordavo i capelli di un bianco inconfondibile e quel volto che in passato mi sembrava, a torto, severo e inespressivo.
Credo che questo signore faccia proprio una fatica terribile a sorridere, riguardando ora il suo viso e gli occhi sui quali sostano così a lungo le telecamere dei giornalisti, non riuscendo a estorcergli che qualche parola. Deve essere già una fastidiosa intromissione per una persona come lui, abituata a condurre una vita sobria e appartata.
Mattarella si porta cuciti addosso i propri lutti personali, ecco quello che ho pensato per la prima volta oggi, guardando e riguardando quel volto, e ascoltando le sue brevi dichiarazioni.
Qualcuno ha riportato alla luce colpe e omissioni di Mattarella all’epoca in cui era ministro della difesa, accusandolo di avere negato l’uso di uranio impoverito nelle campagne militari in Bosnia e Kosovo, e il nesso tra l’uranio e l’insorgere di patologie tumorali a danno di molti militari coinvolti. Gli atti ufficiali invece riportano che Mattarella non negò alcunché, facendo istituire una specifica commissione per approfondire e accertare i fondamenti di quelle morti.
Dispiace, ancora una volta, constatare l’atteggiamento tipico del malcostume italiano: se una persona all’apparenza è per bene, deve comunque avere degli scheletri, dei peccati nascosti e delle porcherie da portare a galla, e questo non accade per il fine nobile di informare al meglio la cittadinanza, quanto piuttosto per infangare e indebolire un soggetto che si appresta a rivestire un delicato ruolo istituzionale, carico di responsabilità.
Da cittadina italiana, apprezzo che il presidente della repubblica neoeletto – di qualsiasi partito egli abbia fatto parte – sia andato in visita privata alle Fosse Ardeatine, perché non si tratta di un atto dovuto, né mirato a raccogliere facile consenso o visibilità.
Ritengo che in questa fase i cittadini abbiano grande bisogno di riacquistare fiducia nelle istituzioni, pertanto ben venga un presidente della repubblica che parla con i fatti e rifiuta ogni esposizione mediatica. Prima di dare giudizi sommari, verifichiamo tutte le fonti e attendiamo che si appresti all’opera.
Concludo con una riflessione: se ciascuno facesse la propria parte dando un piccolo contributo per il benessere collettivo del paese, senza limitarsi a sparare a zero sui soggetti politici, questo nostro paese sarebbe forse più in salute, e noi con lui.
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attikus (lunedì, 02 febbraio 2015 20:06)
se penso che il candidato vero di berlusconi era casini mi vengono i brividi per lo scampato pericolo.
dedicato alle anime candide cui mattarella non piace...
Renato La Manna (martedì, 03 febbraio 2015 15:59)
Intanto, oltre ad essere un'ottima persona, il Prof. Mattarella ha in sè la forza di essere antipatico a Berlusconi! E basta questo a dire tutto! Impossibile capire Grillo ed il perchè non sia andato al giuramento malgrado fosse stato invitato. Se c'è andato un avversario come Berlusconi, non si capisce l'assenza di Grillo!