Contratto Statali, la Madia non è disegnata

Dall'intervista di Marianna Madia al Messaggero del 24 ottobre 2015.

«È chiaro che se fossimo in un periodo di alta inflazione, qualche cosa per la perdita del potere d’acquisto la dovremmo restituire. Siccome siamo in un momento storico in cui l’inflazione è molto bassa, può avere un senso ragionare su criteri differenziati, come le fasce di reddito, le funzioni le categorie. Sarebbe anche coerente con la riforma della pubblica amministrazione che ha come filo conduttore quello di premiare chi fa bene il suo lavoro. La divisione aritmetica dei sindacati non è più attuale. Penso che anche

per loro confrontarsi su nuovi criteri possa essere una sfida da cogliere».


I 300 milioni stanziati per i rinnovi contrattuali degli statali, riguardano 1,8 milioni di persone, più o meno 16 euro a capoccia, facendo la divisione inattuale dei sindacati. Con questa divisione non più attuale la Ministra secondo le proprie dichiarazioni dovrebbe almeno dimostrare che la cifra stanziata, copre la perdita di potere d'acquisto dovuta all'inflazione. L'inflazione è stata bassa? Cioè stai dicendo che in sei anni si calcola nell'ordine del due per cento? Dai, si sa che non è così. In ogni caso il ministro della Funzione Pubblica i dati li potrebbe avere e dovrebbe per questo avere la decenza di formulare la seguente frase: il calcolo dell'inflazione nei sei anni trascorsi dall'ultimo rinnovo contrattuale ci dice che i lavoratori dovrebbero restituirci i soldi, non averne di aggiuntivi. Va bene, facciamo finta che nella loro infinita bontà i governanti rinuncino al risarcimento e anzi ci regalino sedici euro in sovrappiù. Come saranno distribuite queste risorse? Secondo la Marianna utilizzando tre parametri: 1) le fasce di reddito; 2) le funzioni; 3) le categorie; il tutto tenendo il filo conduttore: premiare chi fa bene il suo lavoro.

Vediamo meglio: le fasce di reddito ad esempio secondo la ministra un lavoratore pubblico su quattro ha preso i famosi ottanta euro di Renzi, dunque a questi lo diamo oppure no l'aumento contrattuale? Possiamo dire che siccome hanno preso gli ottanta euro è già tanto che non glieli leviamo e per loro l'aumento non è previsto. A Questo punto rimarrebbero da retribuire con i 300 milioni soltanto 1 milione trecentocinquantamila lavoratori, l'aumento diventa di circa 21 euro. Si comincia a ragionare, il calcolo aritmetico dei sindacati diventa tutta un'altra cosa. Ma il bello comincia ora, bisogna differenziare per funzioni e per categorie. Non che mi intenda di contratti, direi anzi il contrario, ma gli aumenti contrattuali per i pubblici non sono mai stati uguali per tutti, bensì differenziati per livelli, si potrebbe dire per funzioni visto che i livelli rappresentano appunto funzioni, differenti lavori. Quando si dice l'aumento è stato di tot euro, si dice una cifra media. Se ad esempio si capisce che l'aumento deve essere del 3 per cento, e ancora non si è capito, quelli dei livelli più alti avendo già lo stipendio più alto, prenderanno di più e quelli dei livelli bassi prenderanno di meno. Messa così la faccenda, esclusi i privilegiati che hanno preso gli ottanta euro, quelli che non ci sono rientrati per poco avranno come aumento meno di venti euro. Sempre utilizzando l'aritmetica truccata dei sindacati. Poi ci sono le categorie e qui veramente entriamo nell'esoterico, da una ministra tanto qualificata ci si aspetterebbe di più in termini di precisione. Vorrà dire i poliziotti, i vigili del fuoco, i magistrati oppure gli storici dell'arte, i custodi dei siti archeologici, i cancellieri dei tribunali o i funzionari delle entrate? Sul punto mi astengo, direi che introducendo una nuova differenziazione, qualcuno di questi prenderà ancora meno dei 20 euro. Rimane il collante filosofico: premiare chi fa bene il suo lavoro. Con tutta la buona volontà non pensavo si potesse fare un contratto per premiare chi fa male il suo lavoro. Chi fa male il suo lavoro deve essere redarguito e punito secondo quanto prescritto dalla legge, dai regolamenti e dai contratti, ci mancherebbe pure. Che cavolo c'entrano gli aumenti contrattuali? Vuoi istituire una commissione che passi al vaglio ogni singolo lavoratore per vedere se è meritevole dell'aumento?

Alla fine comunque di divisione in divisione si arriva al solito punto per i nostri governanti i dipendenti pubblici sono malacarne. Se così non fosse, se ci fosse attenzione per il settore pubblico, se si volessero davvero premiare quelli che lavorano bene, il governo di centro sinistra avrebbe modificato le leggi fatte dal governo di centro destra. Il primo ostacolo al rinnovo dei contratti pubblici infatti non risiede nelle risorse scarse, risiede nell'impianto della cosidetta legge Brunetta che infatti impedisce la contrattazione. Se fossi un sindacalista direi proprio questo al governo, leva l'immondizia della destra, ripristina la contrattazione e a quel punto discutiamo di tutto. Ultima notazione sulla pluri titolata Marianna Madia: Jessica Rabbit aveva come attenuante il fatto di essere disegnata in quel modo.


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