Giachetti - Fassina, si fa per parlare. - cosimo arnone -

Il mio amico EffeEffe, mi ha scritto dopo l'articolo sul tandem: alla fine tu vuoi vincere e provare a governare. Meglio che perdere e bestemmiare, ho risposto. La battuta mi è venuta bene però non ero soddisfatto, come il figlio del partigiano cantato da Proietti, mi sembrava di non essermi spiegato bene, per questo ci ritorno. Se dovesse nascere come fungo dopo la pioggia, una lista di amici degli

amici, ammantati di sinistra e autodenominatasi lista di sinistra arancione a sostegno di Giachetti sindaco, mi cadrebbero veramente le braccia. Se questi funghi utilizzassero come argomento vincere per provare a governare, mi girerei di un canto. Io del politicismo non ne posso più, del ricatto sentimentale non ne posso più, alla fine sono sempre i soliti a giovarsene. Non pensavo a questo quando ho scritto del tandem, il mio era il semplice ragionamento di uno che sta fuori, il mio pensiero non è la lista in appoggio a quello più forte, esclusi gli altri per ovvie ragioni. Io ho pensato proprio ad una cosa ufficiale con le delegazioni intorno ad un tavolo, un pezzo di carta da firmare e una dichiarazione ufficiale che dichiarasse i punti di programma legati alla città di Roma. Non una cosa fumosa, una cosa che può capire e leggere chiunque, noi Giachetti e Fassina per le forze che rappresentiamo in caso di vittoria, su privatizzazioni, trasporti e casa faremo questo e quello. So che parlare di buche in certi ambienti è come portare un cane in chiesa, tuttavia io la questione delle buche la metterei, così per far vedere che anche noi andiamo in giro e ci incazziamo ogni cento metri. Detto questo, per me avrei detto tutto però c'è dell'altro, ho visto che Fassina rilascia dichiarazioni sprezzanti nei confronti di Giachetti ne avrà i suoi buoni motivi, ho visto pure che Giachetti ha dichiarato che andrà a votare al referendum sulle trivelle. Giachetti si muove in modo espansivo della sua base, Fassina rimane fermo. Giachetti valuta la convenienza e si comporta di conseguenza prendendosi anche degli impegni, Fassina non può cavarsela con un richiamo identitario e  puntare sulle questioni nazionali. Affinchè non nasca una lista paracula a sinistra di Giachetti, c'è bisogno che Fassina occupi lo spazio, lo reclami per se e incateni questo spazio in un accordo pubblico o nel rifiuto pubblico da parte del Pd ad ogni accordo. Se poi dovessi dire, ma proprio dovessi e perdonate l'approssimazione, aggiungerei: Giachetti è un Liberale, Fassina è un Keynesiano , io non l'uno e non l'altro. Utilizzassi il mio metro non farei l'accordo con nessuno dei due. Io penso ad un percorso, a questo punto non tanto breve, rinuncio all'invettiva, alla facile battuta, i due contendenti stavano nello stesso partito fino a poco tempo fà, Sono più vicini fra loro di quanto non lo sia io, da entrambi.

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