Rinnovamento in CGIL? - cosimo arnone-

 La Categoria della funzione pubblica della CGIL ha cambiato segretaria generale. Anche se questa notizia viene di solito confinata ai settori specialistici io credo che possa avere una sua rilevanza generale. Parliamo di una associazione che conta centinaia di migliaia di iscritti fra lavoratori pubblici e privati che si occupano del pubblico,

dei comuni, dei ministeri, della sanità. La CGIL e al suo interno la Funzione Pubblica della CGIL sono state in prima fila nella riforma del rapporto di lavoro dei settori pubblici, decisive nella contrattualizzazione, attente ai bisogni dell'utenza e ai diritti del lavoro. Quello che succede in quel mondo non è da trascurare. E' andata via Rossana Dettori dopo sei anni di mandato, poteva rimanere secondo lo statuto ancora due anni, a lei un caro saluto. E' arrivata Serena Sorrentino direttamente dalla segreteria confederale a lei un augurio di buon lavoro. Esaurito il bon ton, che cosa succede nel sindacato di Corso Italia? La sostituzione della Dettori era nell'aria da troppo tempo e questo non è mai un buon segnale, ci può starecomunque, si individua un nuovo incarico per una prestigiosa dirigente, si pensa che si andrà ad arricchire un nuovo settore o un nuovo territorio e si compie una operazione che deve fare del bene a tutta l'organizzazione. Della Sorrentino pure si parla da tanto tempo, quasi da prima che approdasse alla responsabilità confederale dei settori pubblici, anche in questo caso si è vista una potenzialità e si è cercato di metterla a valore. La CGIL ha più di cento anni, avrà fatto errori ma per durare tanto tempo vuol dire che la maggior parte delle volte ci azzecca. In ogni caso la prima domanda da porsi è la seguente: perché sostituire una segretaria con ancora due anni di mandato? Falla finire e poi alla scadenza naturale si vedrà per la sostituzione, fatti salvi casi molto particolari, in genere questa è la strada più lineare. Comunque, sappiamo che l'organismo deputato all'elezione della nuova segretaria si è espresso con il 95 per cento di gradimento, sapranno loro. La seconda domanda da porsi è sul perché questa scelta: Serena Sorrentino. Gode di buona stampa, chi l'ha sentita parlare in qualche iniziativa ha espresso un giudizio positivo, vorrei pure vedere aggiungerei io, una che fa parte della segreteria confederale se ha più di un neurone lo fa fruttare per forza. Ma non è questo il caso, la nuova segretaria della funzione pubblica CGIL ha certamente più di un neurone, il mio era soltanto un paradosso: partecipare ad un dibattito di alto livello, alza anche il tuo di livello. Si prepara, quindi va bene. Poi ci sono altre due questioni che devono essere esplorate: è giovane, non viene dalla funzione pubblica. Io sono a favore dei giovani, lo sono stato pure io, se uno o una vale, la giovane età non deve essere un difetto. Il problema è solo uno: come si fa a vedere se uno o una, vale? Ai miei tempi decideva il conflitto, come sai stare dentro la situazione, cosa hai fatto per meritarti il rispetto di quelli che dovrai dirigere. Su questo punto la Sorrentino è forse il punto più avanzato di una strategia di rinnovamento dall'alto messa in campo dalla CGIL, una persona che non ha mai lavorato a capo di una categoria abbastanza particolare di lavoratori attivi, una persona che non ha mai diretto, a dirigere. Può andare bene, per carità ma non è quello che io ritengo un percorso lineare, secondo me il rinnovamento poteva passare per la direzione di strutture territoriali, per la verifica dei risultati raggiunti e poi per gli sviluppi successivi. Lo avrei capito meglio se si fosse sviluppato un vero conflitto generazionale e nell'ambito di questo conflitto, i giovani in virtù delle loro idee, della loro caparbietà, si fossero conquistati i posti che oggi occupano all'interno del sindacato.Lo avrei capito se avessero ammazzato il padre e invece mi sembra  che gli tengano ancora la mano. Ultima cosa a giustificazione di questo articolo riguarda ancora la giovane età della neo segretaria, il suo venire da fuori. Se le cose non vanno male e ce lo auguriamo, ci saranno otto anni con la sua guida, ciò vuol dire una cosa sola: la generazione di quelli che oggi hanno cinquant'anni o giù di li, l'attuale gruppo dirigente della funzione pubblica della CGIL è fuori corsa, c'è stato un salto e si è detto: il giudizio sul vostro operato non è positivo, per questo abbiamo scelto fuori di voi, per questo sceglieremo in futuro persone diverse da voi. Io capisco le difficoltà del momento, sopratutto dalla offensiva di Brunetta in poi, tuttavia considero il giudizio che ho tratteggiato abbastanza ingeneroso perché la CGIL e il gruppo dirigente della FP CGIL attuale, non hanno avuto conflitti, cioè se ci sono stati errori e forse ce ne sono stati, essi sono indistinguibili nelle responsabilità. Invece di dire va tutto bene, siete tutti bravi, ora fatevi da parte, sarebbe stato meglio dire non va bene, non siete tutti bravi, troviamo una soluzione o levate le tende. Ma appunto cento e più anni varrano pure qualche cosa, almeno ad incrociare le dita e a fare gli auguri a tutti.

 

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