La sindaca Raggi non è stata avvertita -di cosimo arnone-

Le ultime vicende della giunta Raggi non mi hanno colto di sorpresa, non che io sappia o sapessi alcunchè di segreto o conosca o conoscessi qualcuno in Procura, le mie aspettative erano basate sulle affermazioni della allora candidata sindaca durante la campagna elettorale. In particolare sul fatto che avesse un piano pronto per risolvere la questione dei rifiuti a Roma. Tutto era facile da fare perché aveva studiato e sapeva dove mettere le mani. Lo stesso per i trasporti, levi uno scandaletto qui, levi uno

scandaletto lì e la metropolitana

 

ridiventa pulita, gli autobus invece di prodotti della combustione emettono fragranze di gelsomino e agrumi.

 

Sappiamo che non è così, lo sappiamo bene, d'altra parte se c'è una categoria linguistica nominata delle promesse elettorali, ci sarà un motivo.

 

Sappiamo che non è così eppure abbiamo messo di lato la naturale diffidenza, ci siamo attappati gli occhi e abbiamo votato, come si diceva una volta nel diritto, in odio agli altri.

 

Per me va bene, non sono civis romanus, votano i maggiorenni residenti e loro se la devono sbrigare. Avrei votato in altra maniera? Bah, ormai la mia matita è spuntata e come si diceva tanti anni fa il mio candidato ideale non ha trovato posto in nessuna lista. Ma non voglio tediare nessuno con la malinconia.

 

Va bene pure votare in odio, certa gente non merita fiducia e quindi votare contro è una cosa sana. Va bene pure votare la novità, certa gente ha messo le ragnatele al cervello, ripete le stesse stanche cose che funzionavano sempre e si perpetua in un qualunque posticiello, questa gente non merita fiducia. Tante volte per chi non ha un candidato che non trova posto in nessuna lista, votare la novità è come accendere una candelina da compleanno durante un temporale. Va bene, anche se sai non serve.

 

Tuttavia, capirei di più il voto in odio e il voto candelina durante un temporale se il destinatario o la destinataria della mia fiducia, facesse almeno una affermazione che me la renda o me lo renda stimabile.

 

A parte il mio candidato che non trova posto e forse non lo troverà mai più. Per me è stimabile una persona che mentre concorre per governare, che mentre concorre per avere fra le mani le leve fondamentali del cambiamento che auspica, dica: mi sono informato, ho studiato, ho chiesto consigli, non sarà facile risolvere la questione della monnezza a Roma, perché Roma è grossa. Perché si sono stratificate norme, persone, grumi di potere trasversale, non sarà facile spazzare via tutto e subito. Voglio farlo e voglio farlo presto e voglio farlo bene, per riuscirci mi servirà di chiedere aiuto ad altre istituzioni, gestire una fase transitoria fino ad arrivare ad una percentuale di differenziazione della monnezza che sia compatibile con una metropoli come la nostra. Se mi dici che hai un piano geniale per far scomparire l'immondizia e non dici i passi che farai e non mi dici con quali tempi, purtroppo non sei stimabile. Ma neanche gli altri sono stimabili! Infatti, neanche gli altri. La questione è semplice: risolvere problemi giganteschi non è semplice. Devi avere la società dalla tua parte e infatti se governi ce l'hai, devi mobilitare questa società e questo non succede, hai detto che hai un piano geniale, la società si aspetta la bacchetta magica, non di essere protagonista. Devi avere veramente qualche idea e la mappa della sua realizzazione. Infine se le cose si mettono male, non devi rompere il cazzo con la storia dei poteri forti, non sei il candidato che non ha trovato posto in nessuna lista, lo spettro che si aggira per l'Europa. Hai vinto le elezioni nella città più famosa e bella del mondo, prima donna sullo scranno più alto dell'aula Giulio Cesare, sei tu un potere forte. E' più ragionevole dire una cosa modesta tipo: c'è stata una falsa partenza, ora tutti insieme rimedieremo, sulla base di due o tre punti fermi. Qui è Roma, qui non basta saltare, l'odio, la novità. Qui il più scemo prende le mosche al volo. Per questo non sono sorpreso da tutto sto casino, dagli stipendi esagerati, dalla Procura, dall'evocazione dei poteri forti, dai neotromboni che adesso ti tengono su e che dopo tireranno lo sciacquone. Da quello che dicevi era chiaro che non ti avessero avvertita, era chiaro che non lo avessi capito da sola. Per questo a Roma non basta saltare, qui devi fare il record del mondo, se non ci riesci e questo si vedrà presto, finisci fra gli indifferenziati.

 

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