Minoranza dem: dentro o fuori? - cosimo arnone

Ho ascoltato la direzione del PD convocata sul referendum costituzionale. Sia detto a mia discolpa, non è una questione di perversione quanto di lunghi tragitti in macchina. Le dichiarazioni di Pierluigione nostro al Corrierone avevano infiammato gli animi, mi aspettavo, aiutato dal percorso automobilistico, frizzi, lazzi, pugni, pupe, e seppur mediata dal mezzo radiofonico, la comparsa della scritta: non sparate sul pianista. Macchè, solo Giachetti è stato all’altezza o alla bassezza dei tempi, lo immaginavo maniche arrotolate pronto a menar le mani contro l’odiata minoranza interna. Spettacolo deludente. Ma non di coloro parlerò, voglio parlare contro la minoranza dem, contro Pierluigi e gli altri. Dunque i minoranzi voteranno NO al referendum, fanno bene, cavolo. Nelle urne non ti vede Stalin, figuriamoci Renzi.

 

Hanno ragione a rivendicare di fare propaganda per il NO?

 

No.

 

Hanno torto, stanno dentro il loro bel partito, il loro bel partito ha deciso in tutte le sedi deputate quale scelta fare, il loro partito ha una posizione. Dal mio punto di vista se stanno in quel partito devono accettarne le decisioni e quando parlano devono premettere: il mio partito ha scelto il SI. In questo modo si comprime la libertà individuale di persone libere? No, secondo me no, come voti sono fatti tuoi, ma bisogna tenere distinti i fatti dalle opinioni, il fatto è che il PD ha scelto. Ora se il partito di cui fai parte ha scelto, tu nobilissima minoranza, puoi votare come ti pare, ma non puoi fare propaganda per il NO. La riforma costituzionale è una questione di coscienza? E allora di grazia, quali sono le questioni politiche?

 

Parlo contro la minoranza PD e in particolare contro Bersani, il mio preferito, perché l’atteggiamento dei suoi leader contribuisce a far impazzire la maionese, vuoi rimanere nel partito? Dici che ci vuole l’esercito per cacciarti via da casa tua? Non ti basta che ti prendono in giro come lo scemo del villaggio? Mi sta bene e ti fa onore, accetta che i di più hanno scelto una strada, dici la tua in tutte le sedi deputate, verifichi quanti voti prendi negli organismi dirigenti, non condividi la scelta e quindi non la sostieni, te ne stai in silenzio o parli d’altro e al momento del voto, decidi come ogni bravo cittadino. Starci con una scarpa si e una no, starci con lo schifo, non è un bello stare e per noi, da questa parte del monitor, neanche un bello spettacolo.

 

Se invece non ci vuoi stare a farti prendere in giro, se ritieni la riforma elettorale combinata con quella costituzionale, il punto centrale di una svolta neo autoritaria, l’elemento costitutivo dell’aborrito partito della nazione, allora la cosa si fa seria. Allora devi fare la campagna per il NO, allora devi dire che chi ha promosso il SI cioè il tuo partito, è un vestito che non va più bene alle persone che vuoi rappresentare. Poi bisogna pure che qualcuno ci dica come mai Renzi è diventato il padrone del partito, se il partito assomiglia a lui oppure a voi, che cosa avete combinato per riuscire a mettere a capo del vostro partito uno che odiate con tutte le vostre forze. Il problema del PD non si risolve con il dire NO alla riforma costituzionale. Bisognerebbe pure dire qualche altra cosa se il partito ha approvato tutti i provvedimenti del governo più contestati dal popolo che una volta ha creduto, ingenuamente, in voi. Come vedi caro Pieluigione, basta meno dell’esercito per uscire dal PD, basta credere nelle cose che dici tu. Se ci credi.

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