Gentiloni: perchè Lotti e Boschi? - cosimo arnone -

Non è difficile parlare male di un governo. Io parlerei male pure di un governo di cui facessi parte. E’ un mezzo sport nazionale con una sua dignità, prendi una dichiarazione, la rigiri, ci fai quello che ti pare e diffondi il verbo. Certo parlare male di certi governi è ancora più facile. Quando c’era Berlusconi per esempio era anche uno spasso, ogni giorno

facevano una cazzata.
Ora c’è un nuovo governo, Renzi tenendo fede ad un pezzo della sua dichiarazione ha passato la campanella al suo successore Gentiloni.
Dobbiamo parlare male di Renzi ora?
Ormai è andato, un reperto del passato, parliamo male di Gentiloni piuttosto.
Gentiloni intanto ha uno spartitraffico in testa, lo so è una critica politicamente scorretta e che in se apre lo spazio per critiche di tipo sessista, specista e tricologista. Rinuncio per paura della polemica.
Mi aggrappo ad altre due cose: Lotti allo sport, e Boschi sottosegretaria di qualchecosa.
Avete perso il referendum e pensate al ministero dello sport?
Si, siete fatti.
Il ministero dello sport ha un senso, se vuoi fare un programma di legislatura, quando inizia. Promuovere lo sport di base ad esempio, convincere i vecchi a fare ginnastica all’aperto ad esempio. Se devi fare un governo dopo che hai preso una botta in testa che la metà basta, non fai un ministero per lo sport, non lo fai, neanche se puoi affidarlo a Lotti.
La Boschi sottosegretaria a chissacosa è invece una questione notevolmente più delicata. Sinceramente che sia una figlia e una sorella mi interessa quasi niente.
Mi interessa della Boschi ora sottosegretaria: il fatto che sia stata declassata da ministra firmataria della riforma bocciata, il fatto che aveva dichiarato di lasciare la politica in caso di sconfitta.
Mi interessa in definitiva lo stato del dibattito pubblico nel nostro paese-
Se fai la ministra, al giro dopo non puoi fare la sottosegretaria, lo capisco pure io che è una fesseria, sembra, per carità mica sarà così, che se non stai in qualche parte governativa non sai stare da nessuna parte. Comunque sembra, mica sarà così. L’altra questione è quella della dichiarazione, io l’ho sentita con le mie orecchie che avrebbe lasciato lo scranno se avesse perso. Se hai perso, devi lasciare lo scranno, non te la cavi col declassamento. Può darsi che l’ordine degli avvocati di Arezzo e dintorni abbia tirato un sospiro di sollievo ma ciò non è sufficiente. Non lo è e basta, lo capisco perfino io. Qui entra in gioco la questione del dibattito pubblico, non le mobilitazioni, non la protesta popolare, proprio le parole pronunciate in pubblico da un esponente politico: se perdo lascio la politica.
Boschi, dovevi farlo. Gentiloni, hai sbagliato a farla sottosegretaria di qualunque cosa.
Io contro quelli che cambiano idea non ho niente, lo dico sinceramente, mi fanno tenerezza e schifo quelli che lo fanno, negandolo. Se il bischerone e la ex ministra avessero detto di essersi sbagliati a fare certe dichiarazioni, se avessero detto di aver cambiato idea perché la politica ha ancora bisogno di loro e loro della politica, intesa come passione civile, ci avrei fatto uno sbadiglio e avrei detto: vabbè so’ ragazzi.
Così no, così mi stanno sul cazzo, lo dico chiaro e tondo e lo dico con le parole di un vecchio presidente della Roma, il compianto Franco Sensi: se avessimo avuto una stampa romana, forte, certe cose non sarebbero successe.
Qui sta il punto, le mobilitazioni che non ci sono state, vanno bene, anzi benissimo, le dichiarazioni da analfabeti della Costituzione fatte da Grillo, Salvini e compagnia, vanno strabene, anzi strabenissimo.
Ci manca un Gentiloni che dica: mi dispiace, non si può fare, c’è la stampa bellezza e non ci si può fare niente.

certi barbieri....

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