I protagonisti della storia sono tre porcellini: uno grasso, uno magro e uno un po’ sfigato. Qualcuno li ha chiamati “moschettieri”, ma si sono sbagliati. Ogni porcellino ha ragion d’essere se esiste un lupo che vuole mangiarselo. Il lupo ce l’abbiamo, ha il pelo spesso e l’aria da furbastro. Non è bello come Ezechiele, ma pazienza. In Italia abbiamo il lupo che ci
meritiamo.
Il primo è un porcellino simpatico e panciuto. Ha la barba. L’ho sentito per la prima volta domenica scorsa, su Rai News 24. Non guardavo la tivù, ero in un’altra
stanza ma la sua voce “arrivava” e suonava convincente. Ho scoperto che parlava alla platea di una specie di assemblea di quella cosa che i giornalisti chiamano “la minoranza Piddì”.
Il secondo mi è parso irrilevante, mentre il terzo mi ha sempre colpito per l’aria da ragazzo per bene, educato, pulito. Non arrogante, non presuntuoso, non
capopopolo. Neppure accattivante. E’ giovane, ha la barba e le occhiaie. Credo che faccia una grossa fatica a stare in un palco e aizzare una folla. Almeno, mi piace pensarlo. Non è un
comunicatore, ma crede in qualcosa e ci mette la faccia. Per questo mi fa tenerezza. Per questo avrà delusioni.
Che cosa volevano fare i tre porcellini? Quanti lo hanno veramente capito? Qualcuno li ha banalmente definiti “scissionisti”. Fate attenzione: minoranza
scissionista ha un significato spregiativo. Chi usa queste parole vuole calcare la mano solo su un aspetto: i porcellini vogliono portare scompenso nel Piddì, non accettano le regole del lupo,
rompono le scatole, credono di poter condizionare la linea politica. Non rispettano la gerarchia. Dove pensano di arrivare?
Il lupo è furbissimo. Avete mai visto un lupo che si fa fregare da tre porcellini? Servirebbe un buon cacciatore, ma non ce l’abbiamo.
Questo lupo è un ottimo comunicatore. Ha detto una cosa che mi è rimasta impressa, e suonava più o meno così: “c’è solo una cosa peggiore della scissione, è la
parola ricatto”. Quindi mettiamo le parole in fila: minoranza, scissionisti, ricattatori. Che il lupo venda fumo, non ha importanza. Che i porcellini si battano a modo loro per un partito davvero
democratico, non ha importanza. In questo mondo di comunicazione brutta, cattiva, esclusivamente mediatica, dove non c’è alcuno spazio per la persona e per il valore di ciò in cui crede,
sopravvive solo la violenza delle parole: minoranza, scissione, ricatto. Nessuno tenta davvero di fare ponti, di fermarsi ad ascoltare, di interrogarsi sulla credibilità e sul senso profondo di
quello che rappresenta questo partito che si chiama “Piddì”.
Viene tutto ridotto a una lotta di poltrone, di correnti e di fazioni, ed è un peccato.
Il colpo di grazia l’ha dato il porcellino simpatico, che da un giorno all’altro ha deciso di mollare gli altri due per restare nel partito del lupo. Davvero crede
di poterlo eliminare e sostituire da solo dall’interno, comportandosi in questo modo?
E’ facile fare il massacro mediatico di questi personaggi. Guardate Gazebo, sono bravissimi.
Alla fine, dispiace per il porcellino un po’ sfigato e per quella cosa che si chiama “paese”.
Si sta sbriciolando, ma qualcuno sta ancora usando il suo potere e il nostro tempo per riempirci la testa di minoranze, di scissioni e di ricatti.
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