Lo stato generale con due esempi -cosimo arnone -

Oggi a quest’ora, saranno le 19 e 12, ho guardato bene, mi sono fatto un giro sul sito della CGIL, www.cgil.it.
Mi è venuta la curiosità in questi giorni di stati generali delle corna che se li portano, no, non la cgil, l’artri.
Ho pensato: stati generali, vabbè è una cosa del ciufolo, addirittura a porte chiuse limortacci delimejoloro, però la CGIL avrebbe da dire su un sacco di questioni ma sopratutto avrebbe da dire su due questioni decisive: l’occupazione e i diritti.
Infatti la CGIL ha prodotto nel tempo, ma non tanto tempo fa, anche se di questi tempi il tempo sembra scorrere moolto più velocemente e tutto si brucia in fretta. Dicevo la CGIL ha prodotto nel tempo, ma non tanto tempo fa, il piano per il lavoro. C’è la prova: se vai sul sito nella colonna di sinistra lo trovi, trovi il testo e gli annessi e connessi, note per la stampa, ste cose qui. Non voglio farne la critica e quindi non la farò, il fatto che sia in home page vuol dire che l’organizzazione ci tiene, certo le notizie relative non sono molto recenti, ma insomma c’è. Con tutti i limiti che ci saranno e ci sono, cavolo ci sono, il piano per il lavoro è una cosa con una sua complessività, incontri lanimadelimortacci loro, dijelo, vaffanculo, buttala la, noi c’avressimo un piano per il lavoro. Voi lo volete guardare?
In questo senso considero un errore non aver detto in maniera più esplicita che le porte chiuse non vanno bene quando si parla della condizione di tutti e delle soluzioni per risolverla. Comunque daje sempre, una volta che decidi di andare. Vacce e faje vede che nun sei nato sotto un ortaggio, fai vedere che hai una famiglia numerosa. Ma l’occupazione cos’è senza diritti? E dimmelo tu che cazzo è il lavoro senza diritti. È schiavitù cazzo, s c h i a v i t ù. Noi semo contro il lavoro senza diritti e quindi hamo fatto la carta universale dei diritti del lavoro, i motivi sono tanti ma essenzialmente uno mi preme: siamo uomini e donne non siamo risorse umane, quindi per il fatto di essere una persona e non una risorsa umana devo avere gli stessi diritti di chiunque sia una persona in un posto di lavoro, almeno fino a quando non manderemo lo sfruttamento nel posto che merita: affanculo.
Insomma noi c’avemo il piano per il lavoro e la carta dei diritti. Bingo, cazzo. Sul sito della cgil, cgil.it la carta dei diritti non è in prima pagina, bisogna fare un lavoro tutto der cazzo per trovarla in un sito magnifico coi controcazzi proprio che si chiama cartacgil.it . Ecco m’è dispiaciuto che sul sito dell’organizzazione non ci fosse una strada diretta per i diritti, sarà una razionalizzazione. Sicuro una cosa che io non capisco perché non ho gli strumenti, neanche sul sito collettiva.it o sulle prime pagine di tutti i siti web di tutte le categorie produttive e anche dei pensionati, c’è una strada diretta per i diritti universali. Lo dico chiaro chiaro: è proprio una bella cazzata, se tu chiami una iniziativa diritti universali bisogna che sei conseguente, cazzo. Deve stare dentro al logo e ci deve rimanere finché non hai vinto, cazzo. Comunque dicevamo, limortacci de tutti li mejo che c’hanno, tu c’hai il lavoro e i diritti. Soggetto predicato e complemento. Bisognava strofinajeli in faccia a quei quattro bruttoni e bisognava farlo in mondovisione. Cazzo .
Sono sicuro che da parte nostra saranno state dette cose intelligenti e di buon senso eppoi le avremo dette unitariamente con cisl e uil, quindi avranno avuto più forza, magari sono io che non me ne sono accorto.
Tuttavia c’è un tuttavia, cazzo. Perché non abbiamo detto del piano del lavoro e della carta universale? Perché abbiamo rinunciato all’alfa e all’omega, perché?
Perché il piano e la carta sono il prodotto dell’elaborazione e dell’iniziativa sui posti di lavoro della cgil, non della cisl, non della uil. La cisl e la uil non lo avrebbero permesso. Dal loro punto di vista avrebbero avuto pure ragione, mica puoi essere unitario a quarti d’ora alterni.
Ora bisogna essere seri e a parte me, tutti quanti gli altri lo sono. Con la situazione attuale il piano per il lavoro e la carta universale dei diritti, non servono ad una beata mazza, ma proprio beata. Si voglio essere preciso, possono servire a finire una assemblea, un direttivo già digerito e rigurgitato. Per quello che serve non servono a un cazzo, roba inutilizzabile, produzione di chiacchiere a mezzo chiacchiere. Come questo articoletto, però messe meglio di questo articoletto. Bah forse neanche.
Insomma nemmanco vorrei dirle ‘ste cose, ma bisogna prendere la questione per le corna. Bisogna parlare chiaro con le altre organizzazioni dei lavoratori, notate la finezza ai confini con la paraculaggine, ma tanto non succederà, stamo tranquilli. Bisogna dire: care organizzazioni noi abbiamo un piano per aumentare l’occupazione in maniera strutturale nel nostro paese e abbiamo una carta che attualizza lo statuto dei lavoratori per garantire diritti buoni per tutti quelli che lavorano.
Addirittura, si addirittura, che cazzo voi nun te sta bene?.
Sta cosa la metto separata dal resto: il livello di elaborazione della cgil nel nostro paese non ce l’ha nessuno, senza scherzi, frizzi e lazzi, può darsi che qualche cazzata ci sia e può darsi che siano stati fatti degli errori, ma il livello è diverso se vuoi essere serio, gli altri si devono rendere conto che fanno un altro campionato. Inferiore. Purtuttavia delle medaglie me ne sbatto quasi quasi quanto me ne sbatto di tante altre cose.
Insomma noi cgil consapevoli che più semo, mejo stamo, che quattro occhi vedono mejo de due, che l’unione fa la forza e viste tutte le frasi fatte e vere e sentite e insomma c’ho un filo spinato dentro er core. Insomma ve la dico tutta, famo una cosa a capisse che possa presentarsi in maniera unitaria, se serve e servirà ci puoi scolare la pasta, rinuncio alla primogenitura, rinuncio a riconoscere il frutto del mio seno. Però famo tutti insieme un piano per l’occupazione buona e per i diritti di tutti per il loro essere persone. Tutti insieme rifamo altri testi, più semplici, più corti, cazzo sembra che famo l’enciclopedie, il più possibile chiari. Tutti insieme andiamo, noi ci riandiamo, dove si lavora e dove cazzo non si lavora, spiegamo e facciamoci spiegare, famo in modo che le parole semplici siano de tutti e non solo per certe riunioni che vengono bene ma sono meno importanti di un tweet.
Se non sarà possibile, è possibile che non sia possibile, non sarebbe la prima volta, boh, è già tanto che ho scritto sta cosa.

abbiamo gia' dato

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