elezioni, tribunali e toilette. - cosimo arnone -

La provincia finalmente alla ribalta. Nel collegio elettorale di XXXXXXXX si è verificato un fatto abbastanza comune quando ci sono elezioni: due candidati in lotta, uno prevale con un risicatissimo scarto, l’altra fa ricorso, l’organismo competente della Camera fa un’indagine.
In questo caso vuole ricontare i voti validi, al fine di assegnare il seggio. Dov’è la notizia? Non c’è.  La notizia è nella nota che il presidente del Tribunale di XXXXXXX ha inviato agli organi della Camera per dichiarare la propria impossibilità di procedere al riconteggio delle schede valide. Leggo dal Corriere della Sera di oggi 15 luglio 2020 pag. 12 in basso a destra: “ le schede valide erano ridotte a poltiglia inconsultabile perché l’allagamento della toilette, dove erano conservate le schede, aveva provocato la loro distruzione.”
La giunta per le elezioni della Camera, stante l’impossibilità di completare la verifica, ha respinto il ricorso.
Fine della festa.
Inizio del festino.

Le schede valide erano ridotte a poltiglia inconsultabile è espressione letteraria, sono state conservate in tale condizione? In quella poltiglia poteva pure esserci il mio voto, mi farebbe piacere sapere in che stato è stato trovato, se i segni da me tracciati con mano commossa ma ferma siano o no sopravvissuti o in che condizione si trovino oggi, dopo l’immane sciagura. Si sono disperse, le schede dico, sul pavimento oltraggiato dall’acqua oppure hanno mantenuto una virile posizione eretta? Erano contenute in appositi scatoloni di cartone delle misure previste oppure gettate alla rinfusa senza protezione alcuna a contatto diretto con la tazza e lo scopino?
Le schede elettorali stavano al bagno, senza, lo dico senza tema di smentita, che avessero ad espletare bisogni corporali di genere alcuno. Al bagno ci vado pure io ad espletare i bisogni di cui sopra oppure soltanto a passare il tempo, il bagno in certi appartamenti è luogo ameno, in certe case, non la mia, si dice: vado nella stanza da bagno, ci sono i profumi, i trucchi, il filo interdentale per chi lo usa, altrimenti il colluttorio, il sapone, la saponetta. C’è la lavatrice che a volte allaga tutto, questo si, la lavatrice quando si rompe, allaga. Però a casa mia non ci tengo i documenti al bagno, non ci tengo i libri, qualche rivista pruriginosa, si. Quando ancora c’erano le riviste pruriginose e avevo una cinquantina di anni in meno.
In una lettera, il presidente di un tribunale, dichiara che le schede elettorali erano conservate nella toilette. Stavano al bagno a scopo conservativo. Se il tubo non si fosse rotto, la democrazia sarebbe stata salva, grazie al prezioso adagio sull’occhio e il dente, nel frattempo, esclusa la circostanza che le schede siano state adagiate a scopo conservativo nella toilette già allagata, nel frattempo dicevo, fra la posa e la rottura, a proposito, quanto tempo? Appoggiale n’attimo li, poi le sistemo, sta frase quante volte l’abbiamo pronunciata. Poi però non lo fai subito eppoi er tubo se rompe. Insomma fra la posa e la rottura è passato più di un attimo e non si è trovata una soluzione che fosse più onorevole per la sovranità popolare. Magari capita, se fai scrivere la sceneggiatura a quelli di certe trasmissioni, può capitare. Non voglio tacere poi del danno subito da tutti quelli che al momento giusto avrebbero avuto bisogno della toilette del Tribunale per gli scopi cui ella è istituzionalmente preposta: attori, ricorrenti, convenuti, resistenti, avvocati e avvocate, curiosi, perdigiorno, personale amministrativo, vittime, colpevoli, giudici, carabinieri e poliziotti, testimoni, periti di parte, periti d’ufficio. Tutti loro e qualcuno certo manca privati di un diritto inalienabile, sapete quale, lo sapete, ognuno di noi lo sa, solo che quando non tocca a noi cambiamo discorso, casomai raccontiamo del caffè ordinato al bar al solo scopo esplicativo.

Insomma per un tubo rotto nel posto sbagliato la democrazia è rimasta incompiuta, per conservare la democrazia in un luogo sbagliato molti bisogni sono rimasti insoddisfatti. Il posto giusto, pare facile.

LA MORALE DEL TUBO

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