E' la Costituzione, bellezza. i predoni della sanità privata - cosimo arnone -

E’ di questi giorni la consumazione di una vicenda senza onore. A Giugno si è raggiunto l’accordo per la firma del contratto dei lavoratori della sanità privata, dopo quattordici anni. Già così non fa ridere, neanche mi metto a guardare i contenuti dell’accordo che a quanto mi sembra di aver capito, sono una cosa seria. Insomma i lavoratori approvano la firma del contratto e invece le associazioni datoriali non si degnano di dar seguito alla loro firma. Le associazioni datoriali si chiamano ARIS e AIOP una dovrebbe rappresentare i preti l’altra i laici privati. Scrivo datoriali dovrei dire padronali, vabbè tanto in questo caso va tutto bene. Il sindacato li chiama padroni predoni, io posso essere pure più moderato.
Il fatto è questo: i servizi sanitari sono una merce, se ne possono ricavare profitti, sinceramente la mia anima moderata mi fa dire che alla fine è giusto così, ci sto. La mia anima moderata però non è abbastanza moderata per arrivare al punto che i profitti sui servizi sanitari debbano realizzarsi attraverso la riduzione dei lavoratori in schiavitù. Va bene che fai profitti sulle gastroscopie ma falli perché hai macchine migliori, perché hai una organizzazione scientifica del lavoro, non perché sei un paraculo da cui devo guardarmi appena si fa scuro. Sei un privato? Laico? Facci vedere che sei un fottuto efficientista che sei meglio dei fannulloni mangiapane a tradimento dei pubblici, facci vedere che il mercato è il tuo dio. No non ce lo fai vedere. Sei un privato? Religioso? Facci vedere che dio è con te, che il regno del tuo dio è aperto ai poveri, a tutti i poveri anche a quelli che lavorano con te, facci vedere cosa vuol dire tutta la pappardella della carità della misericordia del cammello e dell’ago. Privati fateci vedere quanto siete bravi senza lo Stato e le sue prebende. Sia pure che vi diamo le prebende noi contribuenti in cambio di un servizio, mi sta bene pure questo nella mia vena moderata, voi però che cosa fate? Non voglio tirar fuori la roba classica dell’economia, voglio sapere che cosa date alla collettività. E siccome della collettività fanno parte i lavoratori che permettono a voi di fare profitti, vi chiediamo che cosa fate per il vostro prossimo più prossimo? Quattordici anni senza contratto? No cari, non va bene, poi dici che la gente si incazza. Ma veniamo a noi e dirò giusto due cose: primera cosa: le istituzioni sono state parte della trattativa ma non mi sembra abbiano reagito in maniera adeguata al voltafaccia dei predoni, i partiti non mi sembra abbiano detto una parola sul contratto della sanità privata, sul comportamento di ARIS e AIOP, non voglio esagerare ma se i partiti non parlano di queste cose allora è giusto che tacciano per sempre. Badate bene, non si tratta di tirar fuori le storie lacrimevoli che per prime stancano me, la pippa degli eroi eccetera eccetera, però il fatto che uno faccia prima ad andare in pensione che a rinnovare il contratto di lavoro, qualche cosa ci dice della situazione del nostro paese.
Secondesima cosa e chiudo così senza rancore: noi abbiamo la legge fondamentale più bella del mondo e anche qui un motivo c’è: la Costituzione italiana ha un carattere dispositivo non soltanto di indicazione. Mi riferisco, per il caso concreto, alla parte relativa ai rapporti economici articoli da 35 a 47, in particolare gli articoli 41e 43. Scuserete la pedanteria ma so che cominciate a godere.
Art 41 : l’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.12
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Art. 43 A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire,mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese,che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
I padroni predoni pensano che gli accreditamenti e le convenzioni siano eterni e possano addirittura ricattare il settore pubblico. Miserabili.
Ci fosse la politica sareste ad un passo dal baratro, sarebbe gioco, set, partita. Volete fare i paraculi con altri culi? Guardate che i lavoratori ancora vi stanno tenendo a galla. ARIS e AIOP, firmate il contratto e per il futuro cercate di rigare dritto.
L’onore no, quello lo avete perso per sempre.

chi se lo fosse mai creso?

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